“Come può l’intelligenza di un individuo in fase di crescita continuare ad essere interessata, se tutto il nostro insegnamento concerne un argomento particolare o ha un obiettivo limitato…?” (Maria Montessori)
La rassegna “la scuola che vorrei” prende le mosse da uno dei capisaldi che hanno animato dal suo inizio l’operato dell’associazione Libera-Mente: la convinzione che l’educazione sia l’arena ineludibile per un’evoluzione positiva della nostra società e, insieme, che famiglia e scuola debbano essere alleate e complici nella costruzione concreta di un sistema educativo accogliente, profondamente egualitario, ricco.
Nell’ambito di questa rassegna abbiamo avuto modo di riflettere sui compiti a casa con Maurizio Parodi, abbiamo conosciuto più da vicino la proposta della scuola senza zaino con Marco Orsi, abbiamo incontrato la critica radicale di Paolo Mottana e trovato forti assonanze montessoriane con la sua proposta della città educante. Ognuno di questi incontri ha portato un nuovo tassello di un quadro complesso e multiforme, in cui il pensiero educativo di Maria Montessori ha potuto esprimere appieno la sua grande attualità, dialogando con idee e problematiche contemporanee.
Il 15 novembre sarà l’occasione di continuare questo percorso di riflessione, con l’incontro: Montessori nella scuola secondaria di primo grado: Il lavoro quotidiano in classe.
Maria Montessori ci ha lasciato, riguardo alla scuola per gli adolescenti, delle linee guida chiare ma un progetto molto meno definito di quelli per le età precedenti. Il suo obiettivo finale, quella che di fatto non è una scuola ma una comunità per adolescenti, ha avuto poche realizzazioni concrete, ma sempre più sono le scuole che lavorano per incorporare le sue idee educative, applicandole in realtà e contesti molto diversi fra loro. Recentemente, quattro istituti comprensivi di Milano hanno dato vita a una sperimentazione, in collaborazione con l’Opera Nazionale Montessori, che porta principi montessoriani nelle nostre scuole secondarie di primo grado.
Quest’incontro sarà l’occasione di conoscere due dei protagonisti di questa sperimentazione, che ci racconteranno i punti di forza, le difficoltà e le soluzioni ai problemi anche pratici incontrati durante il loro percorso.
Speriamo vivamente che quest’occasione di dialogo possa ispirare anche i docenti trentini a intraprendere delle sperimentazioni nelle nostre scuole, aprendo anche la proposta formativa rivolta agli adolescenti a quei principi di responsabilità, libertà, bellezza e pace che informano il pensiero montessoriano e che tanto hanno da dare alla nostra società.